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La vipera più che spesso è solo un biacco "mascherato"

  • Immagine del redattore: Associazione Naturalistica Valle dell'Aniene ANVA
    Associazione Naturalistica Valle dell'Aniene ANVA
  • 25 giu 2020
  • Tempo di lettura: 3 min


Quante volte avrete letto sulla stampa di serpenti sorpresi a girovagare per una via, un giardino o un androne e, dichiarati rei di essere una temutissima vipera, giustiziati sul posto a bastonate? Accompagnava l’articolo la foto del perfido ofide ridotto a una schiacciatella. Ma anche così ridotto, chiunque avesse pur solo un’infarinatura sulle specie della zona poteva riconoscervi o una biscia dal collare, o un biacco, o un saettone o qualche altra specie assolutamente innocua. È infatti assai infrequente trovare una vipera anche in natura, mentre molto più comune è l’incontro con questi colubridi. “Vabbè, ma nel dubbio…” penserà qualcuno convinto che madre natura abbia creato la vipera per mordere gli umani polpacci e non i piccoli roditori di cui si nutre.

Sentite allora questa storia fatta di buoni comportamenti e a lieto fine, avvenuta venerdì scorso a Tivoli, nella casa di due coniugi in Via Rosario Romeo. Quella mattina, mentre dava l’acqua alle piante sul balcone, la coppia si è accorta di un serpente abbarbicato a una di queste. L’abitazione è in una di quelle zone di Tivoli a stretto contatto con ambienti naturali, e certo quello non era il primo incontro ravvicinato con gli abitanti della macchia attigua. Ma non sapendo di rettili, hanno avuto il timore che potesse essere una vipera. Invece di adottare la strategia del “vabbè, nel dubbio…”, bastonando il visitatore, hanno deciso di chiamare la Polizia Locale perché inviassero qualcuno a determinare la specie e a riportarla nel suo ambiente. In questo modo è stata così contattata l’ANVA, Associazione Naturalistica Valle dell’Aniene, per la determinazione della specie e per restituire il girovago al prato da cui certo veniva, grazie al contributo dei Carabinieri Forestali di Guidonia Montecelio che hanno inviato i contatti dell’associazione alla Polizia Locale. Maneggiare rettili e anfibi è una faccenda delicata perché si rischia di procurare danni all’animale in una miriade di modi, oltre il fatto che è necessario possedere un’autorizzazione ministeriale trattandosi di specie protette. Alcuni membri dell’ANVA possiedono questo permesso: fra questi, Francesco Cervoni, che dopo aver visionato le immagini inviate e compreso, insieme agli altri specialisti, che si trattava di un biacco (Hierophis viridiflavus) subadulto, si è recato sul posto con Alessandro De Falco e Carmela Zaccariello. Questa serpe giovincella misurava circa 90 cm e in pochi minuti è stata trasferita nel prato a fianco, sul Colle Ripoli. “Come sarebbe nel prato a fianco?!?” esclamerà più di qualcuno, magari nella convinzione che vipere e altre creature striscianti vengano lanciate dagli ambientalisti in elicottero (fake news che circola da decenni). Certo non è stato liberato a lato del muretto di casa, ma proprio in quel prato che era il suo habitat. Lunghe movimentazioni e traslocazioni potrebbero causare più problemi di quanti possiamo immaginarcene, e, in questa situazione, il (fortunato) serpente ha trovato qualcuno capace di capire questo e di lasciarlo nel posto da dove più che verosimilmente proveniva. I coniugi di Via Romeo, che hanno avvisato le autorità rispettando la legge e, al tempo stesso, i naturali vicini di casa, han trovato la cosa più che normale.



Che succo trarre da quanto raccontiamo? Che una volta tanto il buon senso dei cittadini, la sollecitudine dell’autorità e la collaborazione di cittadini impegnati nello studio e nella difesa della natura hanno permesso un bel finale a una situazione che troppo spesso finisce male, con ingiustificato panico e conseguente uccisione della povera bestia. E siamo convinti che la prossima volta quella coppia dai modi gentili avrà meno paura, e proverà a lasciare che il vicino ritrovi in tutta tranquillità la strada di casa sua, pensando in cuor loro quel che disse il capo Seattle: “... che tipo di vita ha l’uomo se non può più ascoltare le discussioni notturne delle rane al bordo dello stagno? … se non ci fossero più gli animali, l’uomo morrebbe di una grande solitudine interiore …”

 
 
 

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Siamo l'Associazione Naturalistica Valle dell’Aniene (ANVA), svolgiamo ricerche sulle biocenosi di alcune aree del nord-est romano con lo scopo di favorirne la conservazione. Inoltre siamo dediti alla divulgazione scientifica e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti della convivenza ambientale.

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